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    Iva Berasi - articoli, lettere e interviste dalla stampa
          
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Trento, 30 ottobre 2005
BERASI: PRONTI A MISURARE LA FELICITA’
L’Assessore coglie al volo la proposta di Dellai: «Idea nostra»
Intervista a Iva Berasi de l’Adige di domenica 30 ottobre 2005

Sul tavolo dell’ufficio in assessorato da mesi ha una cartella con una sigla: «Fil». Che sta per: «felicità interna lorda». Ammette che qualche volta ne aveva parlato con il presidente Dellai, ottenendo risposte quantomeno evasive. Per questo l’assessore Iva Berasi ha fatto un balzo dalla sedia (dalla felicità, ovvio) quando ieri mattina ha letto sul giornale l’intervento che il governatore ha compiuto al convegno della Margherita a Dimaro. Il presidente ha fatto una virata «no global» e ha ammonito: «Dobbiamo abituarci come pubblica amministrazione a rendere conto non solo del bilancio economico ma anche del bilancio ambientale e sociale: non c’è solo il PiI (prodotto interno lordo) ma anche il Fil (felicità interna lorda)». Un passaggio che - come detto - è stato colto al volo da Berasi: «Mi verrebbe da dire che finalmente il presidente apre ai Verdi».

In che senso, assessore?
Nel senso che in questi anni abbiamo chiesto più volte che venga data attenzione anche alla parte ambientale del bilancio. Ma non solo: attenzione alla qualità del territorio in genere.

A partire da quali parametri?
Penso solo ad alcuni esempi, come i fondi che la Provincia impiega per la solidarietà, nella certezza che poche realtà arrivano ai nostri investimenti. Un altro indicatore può essere quello terribile dei suicidi: in una terra con un reddito medio alto come il nostro dimostrano che il benessere non è fatto solo dai soldi.

Avrà quindi apprezzato le ultime uscite di Dellai.
Certo. Ma spero che si passi subito dall’etica predicata all’etica praticata. A partire dal miglioramento dei rapporti personali tra gli stessi componenti della giunta, che non sono sempre facili. Serve più serenità.

Esiste qualche modello di applicazione del «Fil» da cui prendere spunto?
Da tempo sto raccogliendo materiale. C’è già qualche comune italiano che lo sta applicando, anche se il «Fil» è diffuso soprattutto nel Nord Europa. Ho già preso contatti con l’università di Trento, dove mi hanno detto che stanno conducendo studi specifici. Di recente sono intervenuta di fronte ad alcuni esponenti della Banca mondiale: mi hanno detto che il tema interessa anche a loro.

Ne aveva già parlato con Dellai?
Certo, l’ho fatto più volte. Ma finora non avevo avuto grande soddisfazione. Lo stesso consigliere Roberto Bombarda ha presentato due documenti su questi temi: non ha mai avuto alcuna risposta.

Cosa pensa di Dellai che ha il pallino dell’ambiente e dei valori sociali?
Direi che ha dovuto gioco-forza interessarsi a questi valori. Sulle tematiche della pace e della solidarietà è in atto una valanga inarrestabile. Un politico avveduto come Dellai non poteva che riappropriarsi delle sensibilità portate avanti soprattutto dai più giovani. Tutto il resto è vecchio: questo, invece, è il futuro. Il fatto che milioni di giovani vogliano incontrare il papa deve interrogare tutti, indipendentemente dalla posizione politica o religiosa.

Cosa pensa del confronto a distanza tra Dellai e il vescovo che ha lanciato un appello per la difesa dell’ambiente?
La chiesa si occupa di ambiente da anni. La posizione del vescovo non mi ha sorpreso.

 

 

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